Se la domanda va nella direzione di una sempre più spinta flessibilità dei servizi /prodotti offerti e delle possibili configurazioni di vendita, la risposta tecnologica deve essere altrettanto adeguata: deve cioè essere in grado di progettare e predisporre sistemi altrettanto flessibili, soluzioni capaci di crescere nel tempo, sufficientemente aperte da
Nell’ultimo biennio ed in particolare nell’ultima importante fase di emergenza sanitaria, le esigenze dei clienti B2B hanno virato verso una espansione che da incrementale si è è fatta via via esponenziale: il mercato ci sta dicendo chiaramente che sistemi di commercio digitale e gestione delle relazioni business che hanno funzionato per anni senza apparente necessità di adattamento o urgenza di estensioni stanno oggi raggiungendo limiti evidenti.
E’ il potere di un divario digitale sempre più marcato: le aziende che negli ultimi anni hanno investito nella modernizzazione dei propri sistemi e nella digitalizzazione dei propri processi interni registrano oggi una crescita netta, lasciando sempre più indietro le concorrenti che ancora non si sono mosse al grande passo.
La forza dei sistemi moderni risiede nella loro capacità di adattarsi in modo flessibile alle nuove esigenze e di crescere di pari passo con l’evoluzione delle aziende stesse.
Se la domanda va nella direzione di una sempre più spinta flessibilità dei servizi /prodotti offerti e delle possibili configurazioni di vendita, la risposta tecnologica deve essere altrettanto adeguata: deve cioè essere in grado di progettare e predisporre sistemi altrettanto flessibili, soluzioni capaci di crescere nel tempo, sufficientemente aperte da poter integrare sempre nuove funzionalità o servizi terzi. Un’architettura che da monolitica si ramifica e distribuisce in una molteplicità di servizi e canali: un’architettura a microservizi.
In un'architettura a microservizi, ogni microservizio è predisposto per un set di endpoint, ovvero un set di chiamate a servizi specifici.
Parafrasando per i non tecnici: in un’applicativo complesso con più funzionalità e servizi, ognuna di queste è gestita tramite un microservizio specifico. Il microservizio per l’autenticazione, quello per la gestione di una scheda prodotto sino a quello per il pagamento.
Come si traducono dunque flessibilità e multicanalità in termini di tecnologie e infrastrutture? La risposta risiede in una equilibrata combinazione di piattaforme standardizzate con moduli base e funzionalità trasversali e sviluppi personalizzati sulla singola azienda, strettamente integrati e modulari.
Sono tali le cosiddette applicazioni "headless", in cui il frontend (l’interfaccia utente) rivolto al cliente è disaccoppiato dal livello di backend (la parte programmativa che elabora i dati prodotti dal frontend): approccio che permette alle organizzazioni di costruire esperienze cliente personalizzate, ottenere una ragionevole libertà di sperimentazione e personalizzazione, ma soprattutto di scalare in modo più efficiente e agile.
Tutto ciò utilizzando il paradigma di sviluppo headless, oggi sempre più standard nello sviluppo di sistemi omnicanale che richiedono di poter essere fruite dai consumatori interni (operatori dell’azienda stessa) o esterni (aziende clienti) agendo su una comune base di dati ma in modo differente da più parti, device, e con scopi differenti (i famosi touchpoint) ottimizzando l’esperienza d’uso dell’applicativo e rendendo più efficiente l’intera filiera di produzione e vendita.
La base di tutto è un modello di dati flessibile: invece di una struttura di database fissa e rigida, le aziende B2B hanno bisogno della libertà di aggiungere attributi, raggrupparli e modellare prodotti e cataloghi sul proprio personale modello di business.
Un B2B headless prevede che la piattaforma si basi su API in modo poter estendere e comunicare con altri servizi. Le API (Application Programming Interface) sono modalità d’interscambio che consentono di creare applicazioni web d'intermediazione servizi. Le famose “chiamate a servizi esterni” di cui sopra. Ad esempio posso decidere di raccogliere alcuni dati tramite le API (anagrafiche, pagamenti, dati di geolocalizzazione etc) per esporli in maniera strutturata verso l'esterno in un’interfaccia utente navigabile.
Il futuro successo delle aziende B2B è strettamente connesso alla loro capacità di modellare i vari percorsi dei clienti per creare esperienze sempre più dedicate e performanti.
Il fatto di separare i processi di frontend e backend e collegarli tramite un sistema API forte e flessibile va precisamente in questa direzione.
Grazie all’approccio con modello di dati flessibile, API veloci e ben documentate, un’azienda è libera di concentrarsi sulla creazione di funzioni e offerte che creino un reale valore aggiunto al proprio modello di business.
Il vero punto di forza dei microservice è poi la mantenibilità del prodotto: avendo suddiviso la complessità in pezzi differenti è più facile isolare i problemi, di conseguenza l'enorme vantaggio di ridurre l'effort di mantenimento concentrandosi invece al 100% sull'implementazione di nuove funzionalità e opportunità.
Per la massima efficienza e scalabilità delle prestazioni le soluzioni applicative moderne si basano su architetture cloud: le organizzazioni devono essere in grado di implementare funzionalità velocemente e su larga scala, senza dover spendere risorse nel mantenere e gestire la propria infrastruttura server.
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