Design Thinking - la metodologia per rivoluzionare il business

Scritto da: Redazione SAEP


design thinking

Il Design Thinking è una metodologia innovativa che si concentra sulla comprensione profonda delle esigenze degli utenti per risolvere problemi complessi. Originariamente sviluppata e utilizzata nel campo del design, questa metodologia si è diffusa in molte altre discipline, diventando una parte fondamentale dei processi di innovazione aziendale e strategia organizzativa.

Che cos'è il Design Thinking?

Il Design Thinking è un approccio centrato sull'uomo che parte dall'empatia per l'utente finale e mira a trovare soluzioni creative e praticabili a problemi complessi. Nato negli anni '60 come metodo di progettazione, è stato formalizzato negli anni '90 da aziende come IDEO e dalla Stanford d.school. Si basa su una serie di principi e fasi che guidano i team nella definizione chiara del problema, nella generazione di idee innovative e nella realizzazione di prototipi da testare sul campo.

In un mondo in continua evoluzione, caratterizzato da sfide sempre più complesse, il Design Thinking rappresenta un approccio essenziale per affrontare problemi che richiedono una profonda comprensione degli utenti e delle loro esigenze. Questo metodo non solo promuove l'innovazione, ma facilita anche la collaborazione tra team interdisciplinari, portando a soluzioni che sono sia funzionali che desiderabili.

L'importanza del Design Thinking risiede nella sua capacità di trasformare problemi complessi in opportunità di innovazione, favorendo soluzioni che non solo funzionano, ma che sono anche desiderabili per gli utenti.

I principi fondamentali del Design Thinking

Il Design Thinking è guidato da cinque principi fondamentali, ciascuno dei quali rappresenta una tappa cruciale per sviluppare soluzioni innovative e centrali per l'utente. Questi principi non sono solo passaggi di un processo, ma pilastri che garantiscono che ogni soluzione proposta sia ben fondata sui bisogni reali degli utenti e sia funzionale, desiderabile e fattibile.

Empatia: mettersi nei panni dell'utente

Il principio dell'empatia è il cuore del Design Thinking. Prima di progettare qualsiasi soluzione, è essenziale comprendere profondamente chi beneficerà di tale soluzione. Ma come si fa a costruire questa comprensione?

  • Ricerca sul campo: Interviste, osservazioni e immersioni nel contesto dell'utente sono metodi fondamentali. Ad esempio, se stai progettando un'app per la salute, dovresti parlare con medici, pazienti, e operatori sanitari, osservando le loro interazioni quotidiane con la tecnologia.
  • Raccolta di storie personali: Oltre ai dati demografici, raccogliere storie personali offre un quadro completo dei desideri e delle frustrazioni degli utenti. Queste storie aiutano a creare personaggi (personas) che rappresentano i diversi tipi di utenti finali.
  • Creazione di mappe dell’empatia: Le mappe dell’empatia sono strumenti visivi che aiutano i designer a sintetizzare le intuizioni raccolte. Queste mappe delineano ciò che gli utenti dicono, pensano, fanno e sentono, offrendo un'immagine a 360 gradi delle loro esperienze.

Definire il problema: la chiave del successo

Dopo aver sviluppato una comprensione empatica dell'utente, è essenziale definire chiaramente il problema da risolvere. Questa fase non riguarda solo la descrizione del problema, ma l'articolazione di una sfida creativa che ispiri idee innovative.

  • Sintesi delle informazioni raccolte: Dopo aver raccolto dati dagli utenti, il team deve riunirsi per analizzare e sintetizzare queste informazioni. L'obiettivo è identificare schemi e tendenze che rivelino problemi latenti o esigenze insoddisfatte.
  • Formulazione del problema: Una buona definizione del problema è concisa, chiara e orientata all'azione. Invece di formulare un problema generico come "Dobbiamo migliorare la nostra app", una definizione più efficace potrebbe essere: "Come possiamo ridurre i tempi di attesa per gli utenti della nostra app sanitaria?"
  • Definizione del "point of view" (POV): Il POV rappresenta una prospettiva unica sul problema, spesso combinando le esigenze dell'utente con un'intuizione su come potrebbe essere risolto. Ad esempio, "I pazienti hanno bisogno di una soluzione per ridurre l'ansia durante l'attesa per i risultati medici, potremmo fornire aggiornamenti in tempo reale?"

Ideare: liberare la creatività per risolvere il problema

La fase di ideazione è dove la magia creativa accade. Qui, il team esplora una vasta gamma di idee, dalle più convenzionali alle più radicali, con l'obiettivo di trovare nuove soluzioni al problema definito.

  • Brainstorming senza limiti: In questa fase, ogni idea è valida. L'importante è non censurare la creatività. Sessioni di brainstorming di gruppo, spesso accompagnate da tecniche come il brainwriting o l'SCAMPER, stimolano il pensiero laterale.
  • Utilizzo di tecniche creative: Tecniche come la "mappa mentale" o il "pensiero inverso" possono aiutare il team a esplorare idee che potrebbero non emergere attraverso una riflessione lineare. Ad esempio, chiedersi "Cosa non farebbe mai un utente?" può rivelare insight sorprendenti.
  • Valutazione e selezione delle idee: Una volta generate molte idee, il team può iniziare a valutarle in base a criteri come la fattibilità, l'innovatività e l'allineamento con le esigenze dell'utente. Tuttavia, è importante mantenere una mentalità aperta, poiché anche le idee più stravaganti potrebbero portare a soluzioni innovative.

Prototipare: dal concetto alla realtà

La prototipazione trasforma le idee in qualcosa di tangibile. Questo principio riguarda la sperimentazione rapida, con l'obiettivo di costruire versioni rudimentali delle idee che possano essere testate e perfezionate.

  • Creazione di prototipi rapidi: I prototipi possono essere fisici, come modelli in carta, o digitali, come mockup interattivi. L'importante è che siano creati rapidamente e con costi contenuti, per poter esplorare diverse direzioni senza timore di fallire.
  • Test in condizioni reali: Anche i prototipi più semplici possono fornire feedback preziosi. Ad esempio, un prototipo di un’app può essere testato con utenti reali per valutare la facilità d'uso e identificare punti deboli nel design.
  • Iterazione continua: I prototipi non devono essere perfetti. L'obiettivo è testare, raccogliere feedback e iterare velocemente. Ogni ciclo di prototipazione porta a miglioramenti e raffina ulteriormente la soluzione.

Testare: il confronto con la realtà

L'ultimo principio del Design Thinking, ma non meno importante, è il test. In questa fase, le soluzioni prototipate vengono messe alla prova per verificarne l'efficacia e l'accettabilità da parte degli utenti finali.

  • Raccolta di feedback diretto: Durante i test, gli utenti interagiscono con il prototipo e forniscono feedback diretto. Questo feedback è essenziale per capire se la soluzione risponde effettivamente alle loro esigenze e per identificare eventuali miglioramenti.
  • Osservazione delle reazioni degli utenti: Oltre al feedback verbale, l'osservazione delle reazioni degli utenti mentre utilizzano il prototipo può rivelare problemi latenti o inaspettati. Ad esempio, se un utente esita o si confonde in un punto specifico, potrebbe indicare un problema di usabilità che deve essere risolto.
  • Adattamento e perfezionamento: Basandosi sui feedback raccolti, il team può tornare alla fase di prototipazione per affinare la soluzione. Questo processo iterativo continua fino a quando il prodotto o servizio non soddisfa pienamente le aspettative degli utenti.

Il processo di Design Thinking: una guida passo-passo

Il Design Thinking è un processo strutturato che segue una sequenza di fasi interconnesse, ognuna delle quali gioca un ruolo cruciale nel portare avanti l'innovazione centrata sull'utente. Questo processo, pur essendo flessibile e iterativo, segue un percorso chiaro che permette di trasformare le intuizioni degli utenti in soluzioni tangibili. In questa sezione, esploreremo ogni fase del Design Thinking in dettaglio, offrendo una guida passo-passo su come applicare questo approccio nella pratica.

Fase 1: Empatizzare - immergersi nel mondo dell'utente

La fase di empatia è il punto di partenza del Design Thinking. Qui, l'obiettivo è comprendere a fondo i bisogni, le motivazioni e i comportamenti degli utenti per i quali stai progettando.

  • Condurre ricerche qualitative: Inizia con interviste approfondite, osservazioni sul campo e focus group. Ad esempio, se stai progettando un nuovo servizio bancario, passa del tempo nelle filiali o osserva come i clienti interagiscono con le app bancarie.
  • Osservazione partecipante: Partecipa attivamente all'ambiente dell'utente per raccogliere insight che potrebbero sfuggire con metodi di ricerca più distaccati. Questo potrebbe includere l’utilizzo diretto del servizio che si intende migliorare, sperimentando in prima persona le difficoltà che affrontano gli utenti.
  • Raccogliere dati attraverso mappe dell’empatia: Le mappe dell’empatia vengono utilizzate per sintetizzare i dati raccolti, aiutando il team a visualizzare ciò che gli utenti sentono, pensano, vedono e fanno. Questa rappresentazione grafica è essenziale per garantire che tutti i membri del team abbiano una comprensione condivisa delle esperienze degli utenti.

Fase 2: Definire il Problema - identificare la sfida centrale

Dopo aver raccolto e analizzato i dati degli utenti, è il momento di definire il problema. Questa fase è cruciale perché un problema ben definito è la chiave per trovare soluzioni efficaci.

  • Sviluppo del Point of View (POV): Il POV è una dichiarazione che sintetizza le esigenze degli utenti in una sfida creativa. Ad esempio, "Come possiamo aiutare i lavoratori da remoto a sentirsi più connessi ai loro team?" Questo tipo di domanda stimola la creatività e indirizza la fase di ideazione.
  • Affinamento del problema: Utilizza i dati raccolti per restringere il focus. Una buona definizione del problema è specifica e orientata all'azione. Evita formulazioni troppo generiche, che potrebbero portare a soluzioni poco mirate.
  • Coinvolgere il team nel processo di definizione: Assicurati che tutto il team di progetto sia coinvolto nella definizione del problema. Questo garantisce che tutti abbiano una visione chiara e condivisa della sfida da affrontare, facilitando la collaborazione nelle fasi successive.

Fase 3: Ideare - generare soluzioni creative e innovative

Una volta definito chiaramente il problema, la fase di ideazione è dove si esplorano tutte le possibili soluzioni. Questa è la fase in cui il pensiero creativo viene stimolato al massimo.

  • Brainstorming strutturato: Organizza sessioni di brainstorming utilizzando tecniche come il mind mapping, la brainwriting, o il metodo SCAMPER (Substitute, Combine, Adapt, Modify, Put to another use, Eliminate, Reverse). Queste tecniche aiutano il team a esplorare idee che vanno oltre le soluzioni ovvie.
  • Pensiero divergente: Incoraggia il team a pensare fuori dagli schemi. Non giudicare o limitare le idee nella fase iniziale; l'obiettivo è generare un ampio spettro di soluzioni possibili.
  • Filtraggio e selezione delle migliori idee: Una volta generate numerose idee, inizia il processo di valutazione. Utilizza criteri come la fattibilità, l'allineamento con i bisogni degli utenti e l'innovatività per selezionare le soluzioni migliori. Tuttavia, mantieni la flessibilità: le idee scartate inizialmente potrebbero rivelarsi utili in seguito.

Fase 4: Prototipare - trasformare le idee in realtà tangibili

La fase di prototipazione è dove le idee prendono forma. Questa fase è cruciale per testare le soluzioni in modo rapido e a basso costo.

  • Creazione di prototipi a bassa fedeltà: Inizia con prototipi semplici e veloci, come schizzi, wireframe, o modelli di carta. L'obiettivo non è la perfezione, ma esplorare l'aspetto pratico delle idee. Ad esempio, se stai progettando un’app, un semplice mockup su carta potrebbe essere sufficiente per testare il flusso dell'interfaccia utente.
  • Iterazione basata su feedback: Sottoponi i prototipi agli utenti per raccogliere feedback immediato. Utilizza questi input per fare iterazioni rapide, affinando la soluzione ad ogni ciclo di prototipazione.
  • Evoluzione verso prototipi ad alta fedeltà: Man mano che il design si perfeziona, passa a prototipi più avanzati, come modelli 3D o prototipi interattivi. Questi prototipi permettono di testare le soluzioni in condizioni più vicine alla realtà e di raccogliere feedback più dettagliati.

Fase 5: Testare - verifica e raffinamento della soluzione

La fase finale del processo di Design Thinking è il test, in cui i prototipi vengono sottoposti agli utenti finali per verificarne l'efficacia.

  • Conduzione di test utente: Invita un gruppo di utenti rappresentativi a interagire con il prototipo. Osserva come utilizzano il prodotto e prendi nota di eventuali difficoltà o punti di frustrazione. Anche se un prototipo sembra perfetto sulla carta, l'interazione reale con gli utenti può rivelare problemi nascosti.
  • Raccolta e analisi dei feedback: Raccogli feedback sia quantitativi (ad esempio, tempi di completamento delle attività) che qualitativi (opinioni e percezioni degli utenti). Questo feedback è essenziale per identificare le aree che necessitano di miglioramenti.
  • Iterazione finale: Basandosi sui risultati dei test, il team può tornare alle fasi di prototipazione e ideazione per apportare gli ultimi miglioramenti. Questo ciclo può ripetersi diverse volte, fino a quando la soluzione non risponde perfettamente alle esigenze degli utenti.

Applicazioni pratiche del design thinking nel mondo reale

Il Design Thinking non è solo una teoria o un metodo utilizzato in contesti accademici; è una pratica applicabile in una vasta gamma di settori, offrendo soluzioni innovative a problemi complessi. Questa sezione esplora come il Design Thinking viene applicato nel mondo reale, trasformando idee in prodotti, strategie aziendali e modelli educativi efficaci.

Design Thinking nello sviluppo di prodotti - innovazione guidata dall'utente

Il Design Thinking è stato inizialmente sviluppato come un approccio per migliorare il design dei prodotti, e ancora oggi rappresenta uno dei suoi usi più comuni e potenti.

  • Progettazione centrata sull'utente: Aziende leader come Apple e IDEO utilizzano il Design Thinking per creare prodotti che non solo soddisfano le esigenze degli utenti, ma che superano le loro aspettative. Ad esempio, la creazione dell'iPhone non è stata solo un'evoluzione tecnologica, ma una risposta ai bisogni latenti degli utenti per un dispositivo che fosse semplice, intuitivo e versatile.
  • Iterazione rapida e prototipazione: Nel mondo dello sviluppo di prodotti, la capacità di prototipare e testare rapidamente è fondamentale. Questo approccio permette alle aziende di correggere il corso del progetto senza grandi perdite di tempo o risorse. Un esempio concreto è il processo di sviluppo delle auto Tesla, dove i feedback degli utenti vengono integrati velocemente, portando a miglioramenti continui del prodotto.
  • Co-creazione con gli utenti: Coinvolgere direttamente gli utenti nel processo di design, attraverso workshop di co-creazione e test utente, permette di sviluppare prodotti che rispondano veramente alle loro esigenze. Questo approccio è stato utilizzato con successo da aziende come LEGO, che ha collaborato con i suoi utenti più appassionati per sviluppare nuovi set di costruzioni.

Design Thinking nella strategia aziendale - risolvere sfide organizzative con creatività

Il Design Thinking non si limita al design di prodotti; può essere applicato con successo anche a livello strategico, aiutando le aziende a risolvere problemi complessi e a sviluppare strategie innovative.

  • Sviluppo di strategie centrali per l’utente: Le aziende possono utilizzare il Design Thinking per ripensare i propri modelli di business, ponendo l'utente al centro di ogni decisione strategica. Ad esempio, Airbnb ha utilizzato il Design Thinking per trasformare la sua piattaforma, passando da un semplice sito di affitto di stanze a un ecosistema globale di esperienze di viaggio, tutto basato sulle esigenze degli utenti.
  • Risoluzione dei problemi organizzativi: Il Design Thinking può essere applicato anche per risolvere problemi interni alle aziende, come la gestione del cambiamento o la promozione di una cultura dell'innovazione. IBM, ad esempio, ha adottato il Design Thinking come parte integrante della sua strategia di innovazione, utilizzandolo per ridefinire la propria cultura aziendale e migliorare la collaborazione interna.
  • Progettazione di esperienze cliente: Le aziende possono anche utilizzare il Design Thinking per migliorare l'esperienza del cliente in ogni punto di contatto, dall'assistenza clienti alla user experience digitale. Un esempio pratico è l'uso del Design Thinking da parte di Disney per progettare l'intera esperienza del parco a tema, garantendo che ogni interazione con il cliente sia magica e memorabile.

Design Thinking nell'educazione - formare i pensatori del futuro

Il settore dell'educazione sta abbracciando sempre di più il Design Thinking come strumento per innovare e migliorare l'insegnamento e l'apprendimento.

  • Insegnamento del Design Thinking come competenza: Molte scuole e università stanno integrando il Design Thinking nei loro curriculum, insegnando agli studenti non solo come risolvere problemi, ma anche come pensare in modo creativo e collaborativo. Stanford d.school è uno degli esempi più noti, offrendo corsi che formano studenti di tutte le discipline a utilizzare il Design Thinking per affrontare sfide complesse.
  • Riprogettazione degli spazi educativi: Il Design Thinking viene utilizzato per riprogettare gli ambienti di apprendimento, creando spazi che stimolino la collaborazione, la creatività e l'interazione. Ad esempio, molte scuole stanno trasformando le loro aule in spazi di apprendimento flessibili, dove gli studenti possono muoversi liberamente e lavorare in gruppo su progetti pratici.
  • Coinvolgimento degli studenti nel processo educativo: Il Design Thinking permette agli studenti di diventare protagonisti del loro percorso di apprendimento, coinvolgendoli direttamente nella progettazione dei corsi e delle attività educative. Questo approccio è stato adottato da diverse scuole superiori e università, dove gli studenti partecipano alla co-creazione dei loro piani di studio, rendendo l'apprendimento più rilevante e coinvolgente.

Sfide e critiche al Design Thinking

Il Design Thinking, nonostante sia celebrato come un potente approccio all'innovazione e alla risoluzione dei problemi, ha anche attirato diverse critiche e sollevato alcune sfide pratiche. Tra le critiche più comuni c'è l'accusa che il Design Thinking possa diventare superficiale se applicato senza una profonda comprensione o senza adattamenti specifici al contesto. Alcuni sostengono che il processo possa essere trattato come una semplice lista di controllo, perdendo così la sua efficacia.

Un'altra critica riguarda la percezione che il Design Thinking sia troppo generalista e che manchi di profondità per affrontare problemi altamente tecnici o specifici. Professionisti in settori come l'ingegneria o la scienza dei dati possono considerare il Design Thinking meno rilevante rispetto ad approcci più specialistici. Inoltre, la difficoltà di misurare l'efficacia del Design Thinking è un altro punto controverso. I risultati di questo approccio possono essere difficili da quantificare e potrebbero richiedere un lungo periodo per manifestarsi, rendendo complesso giustificare l'investimento in termini di ritorno economico, soprattutto in contesti aziendali.

Nonostante queste critiche, molte delle sfide legate al Design Thinking possono essere superate con un'adeguata pianificazione e applicazione. È importante adattare il processo al contesto specifico, combinandolo con altri metodi quando necessario, e coinvolgere tutto il team nel processo per promuovere una cultura dell'innovazione. L'integrazione del Design Thinking con metriche di performance può aiutare a monitorare i progressi e a valutare l'efficacia delle soluzioni, mitigando le preoccupazioni relative alla misurabilità. Inoltre, l'approccio iterativo del Design Thinking, che incoraggia la sperimentazione e l'apprendimento continuo, permette di fare aggiustamenti lungo il percorso, migliorando gradualmente i risultati.

In conclusione, il Design Thinking non è solo un processo, ma una mentalità che incoraggia la curiosità, l'apertura e la volontà di sperimentare. È uno strumento che permette a chiunque, non solo ai designer, di affrontare problemi complessi con un approccio nuovo e innovativo. Adottando il Design Thinking, possiamo non solo risolvere problemi esistenti, ma anche creare opportunità per un futuro migliore e più inclusivo.

Se sei pronto a trasformare le tue idee in soluzioni innovative e centrali per l'utente, è il momento di adottare il Design Thinking nel tuo processo di lavoro. La nostra software house SAEP ICT di Milano è qui per aiutarti a implementare questo approccio potente e adattabile all'interno della tua azienda. Contattaci oggi stesso per scoprire come possiamo collaborare per portare la tua innovazione al livello successivo e creare valore reale per i tuoi clienti. Insieme, possiamo progettare il futuro che desideri.

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